I disturbi dell’alimentazione

“Gli occhi di chi ha esplorato i grigi abissi della malinconia,
della depressione, dell’anoressia e della bulimia pertanto
sapranno vedere e godere di tutti i colori del mondo”.

Fabiola De Clerque

I Disturbi dell’Alimentazione sono patologie che associano aspetti psicologici ad aspetti fisici, dove cioè la sofferenza psicologica agisce su comportamenti legati all’alimentazione che influiscono fortemente sul peso corporeo e sulla salute fisica.

Nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali DSM-V, pubblicata dall’Associazione degli Psichiatri Americani (APA), vengono descritti i Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Oltre alle conosciute Anoressia e Bulimia nervose, sono presenti altri disturbi alimentari, quali Pica, Disturbo da ruminazione e Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo, il Disturbo da binge-eating.

Farò una breve descrizione dei disturbi alimentari più conosciuti:

Anoressia

Nell’anoressia nervosa non manca l’appetito ma si assiste a una strenua lotta contro la fame per perdere peso, poiché l’autostima del soggetto dipende esclusivamente dalla magrezza.

Chi soffre di anoressia presenta una severa perdita di peso (inferiore all’85% del peso standard), con una costante e angosciante paura di ingrassare, e una preoccupazione estrema per il peso e le forme corporee. Il comportamento alimentare può essere restrittivo (cioè assunzione di pochissime calorie) o con abbuffate associate a condotte di eliminazione (sport sfrenato, vomito autoindotto, lassativi, diuretici).

L’anoressia inizia di solito con una dieta, con restrizioni alimentari mosse dal desiderio di migliorare la propria immagine e di farla aderire al modello imposto dalla società.

A livello più profondo la spinta al dimagrimento proviene da una non accettazione di sé e dalla difficoltà di riconoscere, e quindi gestire, la propria dimensione emotiva, che viene sentita inaccettabile come il corpo preposto a veicolarla, che deve essere reso inattivo attraverso la mancanza di cibo.

Bulimia

La persona bulimica compie abbuffate ricorrenti, associate o meno a comportamenti di compenso o eliminazione, ma con una costante preoccupazione per il peso e le forme corporee. Generalmente il peso è nella norma o leggermente superiore.

La bulimia nervosa è caratterizzata da desiderio intenso e incontenibile di alimentarsi con enormi quantità di cibo, spesso legato a una sensazione di fame eccessiva che deve essere soddisfatta in modo tossicomanico.

La persona bulimica, come quella anoressica, anela al controllo del corpo e all’ideale di magrezza, ma non riesce a contrastare la “crisi bulimica” attraverso la quale riesce a gestire forti sensazioni di vuoto interno, di perdita, e l’impossibilità di sentire il proprio corpo.

Le abbuffate avvengono in modo automatico, con un vissuto di depersonalizzazione, con ingestione di cibi anche crudi o addirittura surgelati.

Nel sottotipo “purging” le condotte di compensazione (in particolare il vomito autoindotto) hanno importanti valenze psicologiche e serie conseguenze mediche.

L’instabilità dell’umore, la vulnerabilità alla depressione sono tipici del soggetto bulimico che spesso vive il disagio all’insaputa di tutto il contesto familiare.

Binge Eating Disorder

Il disturbo da alimentazione incontrollata, generalmente noto come Binge Eating Disorder è caratterizzato da abbuffate frequenti senza condotte di eliminazione sempre accompagnati da una sensazione di perdita del controllo, la persona appare in forte sovrappeso.

Pica

Il termine pica indica l’ingestione di sostanze non commestibili (terra, sabbia, carta, gesso, legno etc.) e deriva dal latino (gazza), un uccello che si caratterizza per la sua tendenza a rubare oggetti non commestibili e a mangiarli. L’ingestione di sostanze non alimentari si deve protrarre per un periodo di almeno un mese ed è inappropriata rispetto al livello di sviluppo (generalmente in bambini più grandi di 18-24 mesi).

 

Disturbo da ruminazione

I soggetti affetti da questo disturbo rigurgitano il cibo ripetutamente dopo aver mangiato, normalmente, tutti i giorni. Possono non presentare nausea e non avere conati di vomito involontari. Il soggetto può rimasticare il cibo rigurgitato, quindi sputarlo o inghiottirlo di nuovo.

Il disturbo da ruminazione può manifestarsi in modo patologico negli adolescenti o negli adulti.

Disturbo evitante/restrittivo

Caratterizzato dall’evitamento del cibo o dalla limitazione dell’assunzione di un determinato cibo tale da causare una severa perdita di peso, carenza nutrizionale, dipendenza dal supporto nutrizionale, fino ad arrivare ad un grave disturbo del funzionamento psicosociale. Ma a differenza dell’anoressia nervosa e della bulimia nervosa, questo disturbo non comprende la preoccupazione per la forma del corpo o per il peso.

La caratteristica comune di questi i Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione è la profonda sofferenza emotiva legata al comportamento alimentare e alla forma del proprio corpo; non è necessario sgridare o obbligare a mangiare per risolvere il problema, per aiutare la persona e per superare la sofferenza, è necessario rivolgersi ad una professionista dei disturbi alimentari per un trattamento psicoterapeutico oltre che medico    (dietologo o nutrizionista) e nei casi più severi ad uno psichiatra per un supporto farmacologico.