Il fisioterapista pediatrico

Chi è?
Il fisioterapista pediatrico è un terapista con una specializzazione indirizzata a neonati, bambini e ragazzi che necessitano di una presa in carico abilitativa o riabilitativa per quanto riguarda la sfera muscolo-scheletrica, neuropsicomotoria e respiratoria.
La presa in carico
La presa in carico fisioterapica prevede una valutazione iniziale con conseguente programmazione di obiettivi a breve, medio e lungo termine da raggiungere insieme al paziente e alla famiglia, massima esperta di quel bambino.
quali sono gli obiettivi?
Il fisioterapista pediatrico può essere coinvolto nell’ambito dello sviluppo fisiologico, cioè nel bambino cosiddetto sano. Gli obiettivi sono promuovere la salute, lo sviluppo psicomotorio globale e di riconoscere/prevenire eventuali atteggiamenti posturali viziati, ritardi di sviluppo e traumi accidentali, guidando la famiglia a facilitare una crescita armonica, rispettando le peculiarità di quel bambino.
Nell’ambito dello sviluppo non fisiologico il fisioterapista, spesso in equipe multidisciplinare (con Neuropsichiatra Infantile, Fisiatra, Ortopedico, Logopedista, Psicologo, Neuropsicomotricista, etc), avrà il compito di scoprire insieme alla famiglia (nel rispetto delle caratteristiche e del loro stile di accudimento) i punti di forza e le abilità del bambino attraverso una valutazione specifica e successivamente di pianificare un progetto riabilitativo individuale.
Il terapista, tramite la manipolazione, la cura posturale e anche il gioco, cercherà di promuovere l’acquisizione e il recupero delle funzioni motorie e sensoriali, di favorire la consapevolezza di sé e del proprio corpo (limiti compresi), e di prevenire e limitare gli esiti funzionali. L’obiettivo finale e più importante è quello di riuscire, tutti insieme, a sostenere e promuovere la sicurezza, il benessere, l’autostima, l’autodeterminazione e l’autonomia di quel bambino che diventerà grande.
Quando rivolgersi ad un fisioterapista pediatrico?
- Principali patologie ortopediche (torcicollo, plagiocefalia e asimmetrie craniche, anomalie posturali, malformazioni congenite degli arti superiori, displasia congenita dell’anca, scoliosi, cifosi, ecc.)
- Patologie neuromotorie
- Paralisi cerebrali
- Sindromi genetiche e metaboliche
- Patologie neurochirurgiche, malformazioni congenite ed acquisite a carico di ossa (es. craniostenosi) o strutture nervose (idrocefalo, mielomeningocele, etc.)
- Deficit neurologico ed esiti di prematurità
- Lesione ostetrica o del plesso brachiale
- Ritardo psicomotorio
- Malattie reumatologiche (artrite idiopatica giovanile, etc)
- Sindromi da dolore cronico funzionale pediatrico
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