COME AFFRONTARE IL RITORNO A SCUOLA DOPO IL LOCKDOWN

SI RICOMINCIA! Ma come stanno i bambini?

Il rientro a scuola dopo il lockdown e le vacanze estive, per alcuni bambini e ragazzi possono essere motivo di ansia e preoccupazione. La lunga pausa, il cambiamento di ritmi e abitudini e, talvolta, i ricordi non del tutto piacevoli della Didattica a Distanza, possono portare il bambino (e la sua famiglia) a vivere con preoccupazione e ansia l’avvicinarsi del primo giorno di scuola. Le incertezze e i continui cambi di regole, rendono l’inizio ancora più impegnativo. Si parla e si discute molto delle modalità di rientro in sicurezza. Si parla molto meno, invece, dell’impatto psicologico che questo ritorno a scuola avrà sui ragazzi.

Così come gli adulti, bambini e adolescenti si sono ritrovati a fare i conti con le conseguenze di una pandemia che non ha risparmiato nessuno. Scuola inclusa. Ed ora che il rientro a scuola si avvicina, vecchie ma rinnovate abitudini tornano nella quotidianità di molti, segnando un nuovo sconvolgimento anche e soprattutto emozionale. Bisogna prima di tutto restituire gli spazi e i tempi ai bambini, i mesi sono trascorsi e i cambiamenti si sono susseguiti senza che nessuno avesse il tempo di metabolizzarli. Dopo 6 mesi senza regole e senza routine con una nuova organizzazione familiare si tornerà a impostare la sveglia alla mattina presto, si tornerà a scuola, ma senza la possibilità di avere un vicino di banco, si tornerà a seguire le lezioni dei propri insegnanti, non più dietro lo schermo di un computer ma in presenza e in compagnia della mascherina e del distanziamento sociale.

Insicurezza, disagi, ansie, stress sono conseguenze dirette di un’emergenza con cui ora si proverà a convivere, limitando i danni. L’importante, però, è tenerne conto: non dimenticare che i ragazzi si ritrovano a portare avanti un percorso di crescita tra mille evoluzioni e ostacoli. Ma cosa ci mostreranno i bambini attraverso i loro comportamenti? Quante emozioni, sensazioni e dinamiche relazionali avranno da ricostruire?

Quel che è certo è che i bambini e le bambine, avranno bisogno di noi adulti. Avranno bisogno di sguardi accoglienti, di parole rassicuranti e delicate. Avranno bisogno del loro tempo e di ritrovare i loro spazi adatti, avranno bisogno di libertà all’interno di limiti e regole invalicabili. Avranno bisogno di presenza, di una cura delicata, responsabile attenta e rassicurante.

Noi adulti, facciamo attenzione a non sminuire mai le loro ansie: accogliamole ascoltando le loro parole, dando importanza alle loro preoccupazioni. Non diciamo mai «Non è nulla, non ti preoccupare», perché loro sono già preoccupati e ci stanno chiedendo aiuto. Rispettiamo i loro “non detti”. Indaghiamo con cautela, senza mai essere troppo invasivi. Lasciamo che siano loro a scegliere cosa raccontarci e cosa no. Rispettiamo i loro tempi.

Nel frattempo cosa possono fare i genitori?

Si potrebbe cominciare a restituire una routine il più possibile simile a quella che il Covid e il relativo lockdown hanno bruscamente interrotto. Si potrebbe riportare nella vita dei propri figli quelle dinamiche che caratterizzavano la vita di tutti i giorni prima dello stop, regolarizzando i ritmi del sonno portando i bambini in modo graduale ad andare a letto prima la sera e a svegliarsi prima al mattino.

Per tutti è come se fosse un nuovo primo giorno di scuola. Nelle prime settimane ci sarà la una nuova fase di adattamento, fatta di mascherine, distanze, di una scuola diversa, ma con la quale si dovrà subito acquisire familiarità, per non  restare  indietro.  Un  aspetto  importante  sarà cercare di non drammatizzare o patologizzare questo disagio. Bisogna accettare l’emergenza Covoronavirus, bisognerà indossare la mascherina e questo è certo, ma potremmo scegliere se vedere la mascherina come un ostacolo alla relazione o come uno strumento essenziale grazie al quale è possibile rientrare a scuola.

Trasformiamo la funzione della mascherina, diamole la sua importanza. In questi mesi ci siamo abituati al suo utilizzo è stato faticoso ma vorrei dare fiducia nei bambini e nella loro capacità di adattamento.

Difendiamo l’idea che la Scuola possa ancora essere un’esperienza di vita e rendiamola tale, tutti noi adulti abbiamo una grande responsabilità ma abbiamo anche un’occasione imperdibile da cogliere: sostenere un’intera generazione che è rimasta in stand-by per sei mesi. Lasciamo le discussioni fuori dal mondo dei bambini, ma cogliamo con coraggio questa occasione. Sarà difficile, sarà impegnativo, ma sarà una nuova ripartenza per tutti.

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